mercoledì 14 novembre 2018

Repubblica 13.11.18
L’Unità, Lele Mora: “Comprerò il giornale e farò rivoltare Gramsci nella tomba”
L'agente dei Vip insiste: vuole rilevare e dirigere lo storico quotidiano del Pci. "Sono mussoliniano, ma comunismo e fascismo sono morti". I proprietari della testata smentiscono: nessuna cessione a editori vicini all'impresario
di Goffredo De Marchis


Progetto editoriale della nuova Unità diretta da Lele Mora: "Far rivoltare Gramsci nella tomba". Si parte da qui, nel balletto intorno alle spoglie del giornale prima comunista poi della sinistra ormai chiuso da più di un anno. L'agente dello spettacolo, condannato per bancarotta e favoreggiamento della prostituzione, ha fatto sapere che un imprenditore amico, Marco Silvestri, titolare di RetewebItalia, sta per rilevare la testata. Dopo di che lui ne diventerà il direttore, ovvero il successore di Ingrao, Reichlin, Macaluso, D'Alema, Veltroni, Padellaro, De Gregorio e Sardo. La società editrice Piesse, attuale proprietaria, ha smentito. RetewebItalia ha frenato  confermando l'interesse: "Vediamo prima i conti". I giornalisti che sono rimasti a casa si sono indignati e preoccupati. Si capisce.
Mora, cosa c'entra lei con il giornale fondato da Gramsci?
"Gramsci aveva ideato il giornale per i giovani. E io di giovani ne ho lanciati a migliaia. Questo è il collegamento".
Ma Gramsci è morto nelle carceri del Duce per le sue idee e lei ha la casa piena di busti di Mussolini, la suoneria del cellulare è Faccetta nera, lo sfondo del telefono rappresenta una svastica. Insomma, lei è un fascista.
"Io non sono fascista. Io sono mussoliniano. Per educazione. La mia famiglia è legata da sempre a Mussolini perché era socialista. Come Craxi e come altri grandi uomini".
Vorrebbe dire che c'è un po' di sinistra nella sua formazione?
"Ma quale sinistra. Il comunismo è morto, il fascismo pure. E cos'è la sinistra oggi? C'era Renzi ma è finito anche lui. Io sono per Mussolini perché ha fatto molte cose buone: le pensioni, le scuole, le opere pubbliche. Poi ha fatto cose orrende come le leggi razziali. Se fosse rimasto lui l'Italia sarebbe più ricca e più forte, ma il suo tramonto è cominciato quando si è cacato addosso di fronte a Hitler".
Non credo che lei possa dirigere l'Unità. Sono due storie diverse, non stanno insieme. È pure un pregiudicato.
"Mi sono fatto il carcere senza colpe, ho scontato la mia pena e posso fare quello che voglio. Il resto sono storie del '900, oggi siamo nel 2018. E' cambiato tutto".
Lascerà la scritta sotto la testata: giornale fondato da Antonio Gramsci nel 1924?
"Lasceremo quella scritta. Gramsci si rivolterà nella tomba, ma pazienza. Partiamo col web perché sulla carta è durissima. Anzi, la carta stampata è morta, ma per ragioni storiche e simboliche usciremo anche in edicola".
Firme?
"Sto valutando. Giorgio Assumma, l'avvocato degli attori, farà il condirettore. Ci siamo sentiti, è d'accordo".
Corona scriverà gli editoriali?
"Basta con Corona. Non siamo più in contatto dal 2009. Ci siamo amati follemente, ma adesso lui ha preso un'altra strada. Ha la tendenza a scontrarsi contro un treno, si accomodi".
Perché un uomo di spettacolo vuole dirigere un quotidiano politico?
"Perché chi vuole avere successo in politica vuole andare in televisione. Non se n'è accorto? E io la televisione la conosco. Quindi, le due cose si tengono. Eppoi non faccio male a nessuno. Farò lavorare dei ragazzi. Se sono adatto al giornale bene, se non va mi ritiro in buon ordine".
Sarà almeno un giornale di opposizione? Il mercato della stampa di destra è già affollato.
"Non vedo un governo tra i migliori. Valuto Salvini un buon politico, i grillini invece non fanno niente. Vediamo se mantengono le promesse".
Quando parte l'avventura?
"Ho chiesto al mio editore di sistemare prima tutto: debiti, dipendenti, giornalisti. Un paio di mesi, forse. Io sono pronto a lavorare gratis, per divertimento. Faccio tanto volontariato, già. Sfamo 5000 vecchietti al giorno mentre tanta gente prende 5 stipendi al mese".
Anticasta?
"Contro quelli che mangiano soldi. Gli immigrati che prendono 35 euro al giorno e chi gestisce questo business".
Sono affermazioni pessime e, le ripeto, inconciliabili con la storia dell'Unità. Ma in via teorica: chi sosterrebbe alle primarie del Pd?
"Zingaretti mi piace. Ma non mi sono ancora fatto un'idea".
Viene il sospetto che si stia facendo pubblicità sulla pelle dei giornalisti e di una storica testata.
"Se fosse una trovata pubblicitaria non avrei sprecato il mio fiato con lei".

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