domenica 24 giugno 2018

La Stampa 23.6.18
Consiglio d’Europa: “La magistratura non è più indipendente”
di Monica Perosino


Il principale organo europeo per i diritti umani e la democrazia ha ammonito Varsavia per l’ormai avanzata erosione dell’indipendenza della magistratura. Il Consiglio d’Europa sostiene che l’indipendenza giudiziaria è una condizione essenziale per combattere la corruzione perché «i giudici devono essere in grado di prendere decisioni prive di influenza indebita reale o potenziale, anche da altri rami dello Stato». Tutta colpa delle leggi volute dal partito di Jarosław Kaczyński, Diritto e giustiza (PiS) che da quando ha preso il potere nel 2015, ha assunto il controllo diretto dei pubblici ministeri e dell’organo giudiziario che nomina, promuove e disciplina i giudici, nonché il potere di licenziare e nominare i presidenti delle Corti di giustizia, che esercitano un notevole potere nel sistema polacco. Non solo, il 3 luglio entrerà in vigore una controversa legge sulla Corte suprema che costringe alla pensione anticipata il 40% dei suoi giudici.
Il rapporto Greco
«I cambiamenti introdotti tra il 2016 e 2018 alle leggi sulla giustizia consentono al parlamento e all’esecutivo di influenzare in modo grave il lavoro dei giudici indebolendo quindi pesantemente l’indipendenza della magistratura». È quanto rileva il Greco, organo anti-corruzione del Consiglio d’Europa, nel suo rapporto sulla Polonia basato sull’analisi della legislazione vigente, informazioni fornite dalle autorità e il materiale raccolto durante la visita condotta il 15 e 16 maggio scorso.
«L’indipendenza della magistratura è un prerequisito essenziale per una lotta efficace contro la corruzione e uno dei pilastri dello Stato di diritto» evidenzia il Greco, che come prima misura urgente domanda alla Polonia di «non applicare le nuove norme sull’età pensionabile ai giudici che ora siedono alla Corte Suprema». Il Greco «critica duramente» questa misura che se implementata porterà alla fine del mandato di quasi il 40% dei giudici della Corte Suprema il 3 luglio. «Faccio appello alle autorità polacche perché diano seguito rapidamente alle raccomandazioni di Greco. Questo è nell’interesse della Polonia, dei suoi cittadini, e dell’Europa nel suo insieme» ha dichiara il presidente di Greco, Marin Mrcela. Anche l’Unione europea ha minacciato di privare la Polonia dei suoi diritti di voto in Europa, ma Varsavia è protetta dall’alleanza con l’Ungheria che non voterà mai contro l’alleata.