lunedì 25 giugno 2018

Internazionale 22.6.18
Argentina
La vittoria delle donne


“Il 13 giugno, poco prima che cominciassero i Mondiali, tutti gli occhi dell’Argentina erano puntati su un solo obiettivo. E non era calcistico. Alla camera dei deputati si stava discutendo un progetto di legge per depenalizzare l’aborto entro la quattordicesima settimana di gravidanza e l’esito della votazione non era affatto scontato”, scrive Joseina Licitra sul New York Times. Dopo quasi 22 ore di dibattito, “con 129 voti a favore, 125 contrari e un’astensione, la camera ha approvato il progetto di legge che legalizza l’interruzione volontaria di gravidanza. Quando i numeri sono stati resi noti, centinaia di migliaia di donne e uomini che per tutta la notte avevano seguito la discussione in piazza a Buenos Aires, sono esplosi in grida di gioia e applausi”, racconta l’attivista e giornalista Soledad Vallejos su Página 12. “L’Argentina è un paese che sarà ricordato per i pañuelos, i fazzoletti indossati dalle sue donne”, scrive Sandra Russo sullo stesso quotidiano. “Quelli bianchi portati dalle donne più anziane, oggi quasi novantenni, che hanno vissuto la dittatura militare e quelli verdi delle giovani donne del movimento femminista Ni una menos, che hanno lottato per avere un aborto legale e sicuro. Il loro grido è stato collettivo e trasversale. Queste donne, disposte a portare avanti una battaglia di tante generazioni, dicono quello che pensano, sanno quello che dicono e lottano per conquistarlo. Sono loro la nostra vittoria”. La legge deve ancora essere approvata dal senato, dove sarà discussa a settembre. Secondo Joseina Licitra, “l’esito dipenderà anche dal potere di persuasione del presidente conservatore Mauricio Macri, che potrebbe far pendere la bilancia a favore della depenalizzazione. Finora, però, Macri non si è pronunciato. “Sono a favore della vita, ma non impongo a nessuno il mio punto di vista”, si è limitato a dire.