martedì 16 gennaio 2018

Corriere 16.1.18
Niger, il Senato approva la missione militare italiana
di Dino Martirano


Al Senato, la ministra della Difesa Roberta Pinotti ha pure rilevato l’eccezionalità della convocazione del Parlamento a Camere sciolte ma, ha spiegato, «la deliberazione del governo sulle missioni internazionali riguarda le strategie di sicurezza che permangono anche davanti agli appuntamenti importanti della politica». Dunque, alla vigila delle elezioni, le commissioni congiunte Esteri e Difesa di Palazzo Madama hanno dato il primo via libera (la Camera vota domani, in Aula) alla deliberazione del governo che proroga per il 2018 le missioni militari all’estero e ne istituisce di nuove, compresa quella in Niger che mobiliterà fino a 470 soldati lungo le rotte dei mercanti di esseri umani in prossimità del confine meridionale dell Libia. La proposta è passata con 31 voti favorevoli (Pd e Ap più Forza Italia e due senatori di LeU), 5 contrari (M5S e uno di LeU) e un astenuto della Lega: «Al Senato abbiamo ottenuto questo risultato grazie a un buon clima tra i partiti», è il commento del presidente della commissione Difesa, Nicola Latorre, che insieme al presidente Pierferdinando Casini ha gestito al seduta. «Quella che sta per partire in Niger non è una missione combat ma di addestramento per il controllo dei confini che si coordinerà con i francesi e con gli americani», ha detto la ministra Pinotti che poi, a margine, ha spiegato: «Appena il Parlamento approverà la deliberazione sono pronti a partire 120 militari che, secondo le esigenze, potranno arrivare fino a 470». Nell’anno appena iniziato, dunque, dovrebbe continuare il graduale disimpegno dei contingenti militari italiani dall’Iraq e dall’Afghanistan che sarà compensato da una maggiore presenza in Africa. Dalla Libia al Niger, appunto: «Il 2017 della politica estera italiana segna un rientro fortissimo nel Sahel dal punto di vista dell’investimento politico», ha detto il ministro degli Esteri Angelino Alfano. La missione in Niger, che porterà i soldati italiani fino a Fort Madama (a 100 chilometri dal confine Sud della Libia), si inserisce in un quadrante delicato. Come evidenziano gli attacchi in Niger e Mali alle forze Usa e francesi rivendicati da Walid al Sahrawi, leader dello Stato islamico in Africa Occidentale.